Il pomeriggio del 10 Settembre è stato presentato, nell’atrio esterno dell’Istituto Comprensivo “L.Pirandello” di Cerda, l’ultima opera del Professore Cruciano Runfola “Oltre il finito”, edizioni Arianna.
LA TRAMA
“Sto viaggiando nella notte nella strada il buio mi circonda la paura mi prende il vetro appannato invano cerco di schiarirlo vedo da una piccola fessura non posso fermarmi per inerzia vado avanti nel buio, nella paura vedo luci e sagome sono a filo col mondo ma non c’è impatto poi il mondo perde il colore e nel nero ecco delinearsi i bordi bianchi delle cose”.
“La poesia per Cruciano Runfola è come necessità di vita, di scavo interiore per rintracciare “scarti” di significato che possano domare la sua sete di “verità” esistenziali e di fede. È con la poesia che egli dà voce alla più semplice delle sue sensazioni – visive, acustiche, tattili, olfattive, gustative – e le trasforma in occasioni introspettive per allargare in libertà l’orizzonte della sua immaginazione e disegnare ardite combinazioni di nessi sintattici e spericolate coerenze semantiche che fanno affiorare un magma informe in direzioni imperscrutabili.
Avviene così che la sua poesia assume come cifra stilistica una “anarchia sintattica”, “un disordine creativo” che irrompono con tutta la loro forza nella struttura del testo provocando un fruttuoso smarrimento sia nell’autore che nel lettore. Ecco perché entrambi – autore e lettore – finiscono con il non potersi accontentare di scontate scorciatoie razionalistiche dettate generalmente dal senso comune o, nel caso dei grandi interrogativi della vita, dalle “verità rivelate”.
Con una metafora, la sua poesia lascia il lettore in “mare aperto” alla ricerca di una stella polare che riesca a dare significato al tutto e ciò avviene piacevolmente quando il lettore interroga la sua personale esistenza, la sua anima, oltre che la sua personale enciclopedia di conoscenze letterarie”.
Dalla prefazione di Franco Li Pomi