
Il Venerdì Santo a Cerda è un giorno carico di devozione e tradizione, in cui la comunità si riunisce per commemorare la Passione e la Morte di Gesù Cristo, guardando avanti alla Resurrezione che sarà celebrata a Pasqua.
In mattinata Don Domenico Bartolone , Don Thomas e Don Callisto hanno recitato l’Ufficio delle Letture e e le Lodi Mattutine, con la Via Crucis; nel primo pomeriggio la Liturgia delle 7 Parole di Gesù in Croce curate dalla confraternita del Ss.Sacramento e commentate dal diacono don Giuseppe Randazzo ; la Liturgia della Passione con l’Adorazione della Croce e la Processione serale del Cristo Morto (curata dalla famiglia Rao tra cui un discendente direttamente dagli USA ) e dell’Addolorata (portatori vara) culminante nel tradizionale “Rincuontru”scandita dalle note della banda musicale “V.Bellini “ diretta dal M.Santo Rizzo .
I cittadini vivono momenti di profonda spiritualità e la partecipazione alla Processione del Venerdì Santo è quasi un dovere per molti abitanti di Cerda, che si uniscono con devozione a questa antica tradizione religiosa.
“Ci ritroviamo oggi, con il cuore contrito e gli occhi rivolti a Lei, la Vergine Addolorata, madre di dolore e di speranza.Percorriamo queste strade, antiche testimoni di fede e di tradizione, stringendoci attorno alla sua immagine, simbolo potente dell’amore materno che condivide la sofferenza del Figlio- cita Don Domenico Bartolone nel discorso alla cittadinanza – In questo Venerdì Santo, mentre il silenzio avvolge le nostre anime e la Passione di Cristo si fa viva nei nostri cuori, non possiamo non volgere lo sguardo anche alle sofferenze del nostro tempo, alle ferite che segnano la nostra comunità Cerdese, in particolare quelle che affliggono i nostri giovani.Vediamo nei loro occhi, a volte spenti, a volte ribelli, il riflesso di un mondo complesso, che offre tante promesse ma spesso lascia un vuoto profondo. Sentiamo l’eco delle loro incertezze, delle loro paure di fronte a un futuro che appare incerto, carico di sfide economiche, sociali, ambientali.Quanti giovani oggi si sentono smarriti, privi di punti di riferimento solidi, attratti da miraggi effimeri che promettono felicità immediata ma lasciano solo solitudine e disillusione. La pressione sociale, il mito del successo a tutti i costi, la cultura dell’apparire a discapito dell’essere, rischiano di soffocare la loro autenticità, la loro capacità di sognare un futuro diverso, costruito su valori veri.Vediamo le difficoltà nel trovare un lavoro dignitoso, nel costruire relazioni autentiche, nel sentirsi parte integrante di una comunità che a volte sembra dimenticarli. Assistiamo, con dolore, a forme di disagio che si manifestano in isolamento, dipendenze, fragilità emotive, talvolta persino in gesti estremi che ci lasciano sgomenti.
Madre Addolorata, tu che hai conosciuto il dolore più grande, tu che hai visto il tuo Figlio innocente soffrire e morire, comprendi profondamente le angosce di questi giovani e di tutta la comunità cerdese. Tu sai cosa significa sentirsi impotenti di fronte al dolore, ma anche cosa significa non perdere la speranza, rimanere saldi nella fede, aggrapparsi all’amore che non muore.In questo momento di preghiera e di riflessione, chiediamo a te, o Madre, di intercedere per tutti noi.Chiediamo a noi adulti, alle famiglie, alle istituzioni, noi come Chiesa in cammino insieme non dobbiamo voltare le spalle alle fragilità e hai bisogni della nostra comunità cerdese, farci prossimi, costruiamo ponti di dialogo, offriamo opportunità di crescita sana, di testimoniare con la nostra vita la bellezza di un’esistenza fondata sui valori del Vangelo.
Che questo Venerdì Santo –conclude don Domenico – sia un momento di rinnovata consapevolezza e di impegno concreto per costruire un futuro migliore per nostri ragazzi, un futuro in cui possano fiorire i loro talenti, realizzare i loro sogni e trovare la vera gioia che solo l’amore di Dio può donare”.
“ U Rincuontru” a Cerda oltre ad essere una delle ricorrenze religiose più importanti, e’ un momento di : passione , emozione, identità , cultura e appartenenza -dichiara il sindaco On.Salvatore Geraci- Nel silenzio e nella commozione del Venerdì Santo, la comunità si ritrova unita, tra tradizione e fede, per rivivere l’incontro tra la Madonna Addolorata e il Cristo morto. Un gesto tramandato dai nostri antenati , che continua a parlare al cuore di tutti, giovani e adulti, custodendo la memoria e l’anima di un popolo.
La diretta del “rincontru”