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Frutta Martorana il dolce dei Morti – di Nando Cimino

Vi siete mai chiesti quando nasce questo delizioso dolce e soprattutto perchè è legato proprio alla ricorrenza dei defunti?

Si avvicina il due di Novembre ricorrenza dei defunti, che noi in Sicilia chiamiamo ancora la “festa” dei morti; e le vetrine sono ormai piene di canestri e vassoi con tanta coloratissima frutta di martorana. Ma vi siete mai chiesti quando nasce questo delizioso dolce e soprattutto perchè è legato proprio alla ricorrenza dei defunti?

Prodotta nella originaria ricetta con farina di mandorle e miele la frutta di martorana deve il suo nome all’omonimo monastero di Palermo, fondato nel 1194 dalla nobildonna Eloisa Martorana, dove il prelibato dolce venne realizzato per la prima volta. Tradizione vuole che essa sia stata creata in occasione della visita del papa, per abbellire di frutti gli alberi del giardino in quel periodo spogli; ed ovviamente fu un successo per gli occhi ma ancor di più per il palato. Ma perché, anche se oggi la troviamo quasi in ogni periodo dell’anno la frutta di martorana è essenzialmente legata alla ricorrenza dei morti al punto che, nella bassa Calabria dove viene pure li prodotta, si chiama “murticedda”?

Gli antropologi ci dicono che per poterne spiegare il collegamento bisogna risalire al periodo della colonizzazione greca; erano infatti i Greci che usavano seppellire i loro morti mettendo nelle tombe, accanto al corpo, della frutta finta fatta di terracotta. Questo perché, secondo le loro credenze, i defunti anche nell’aldilà potessero godere della vista di ciò che in vita era stato di loro gradimento. Ecco quindi spiegato il motivo per cui la frutta di martorana, insieme ai pupi di zucchero, viene considerata in Sicilia il vero simbolo della festa dei morti.

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