I Personaggi del Carnevale Termitano: Il Cav. Antonino Indovina – di Nando Cimino
Tra gli anni quaranta e sessanta fu uno degli organizzatori e costruttore di Carri Allegorici più qualificato e fantasioso
Fino a pochi anni dalla morte, avvenuta nel 2019, Nino Indovina, continuò a seguire con entusiasmo ed interesse le vicende del nostro Carnevale; di cui, tra gli anni quaranta e sessanta, fu uno degli organizzatori e costruttore più qualificato e fantasioso. Egli, soprattutto attraverso il dopolavoro postelegrafonico, si aggiudicò e fu protagonista di diverse edizioni del Carnevale Termitano.
Indovina si avvicina al Carnevale poco più che diciottenne e certamente non a caso. Il fratello infatti lavorava al comune svolgendo attività di falegname ed era fra quelli che, in occasione del Carnevale, mettevano a disposizione la propria arte per la costruzione dei Carri Allegorici che allora avveniva nella ex Caserma La Masa.
Antonino Indovina viene assunto alle poste il 4 di Aprile del 1951, e subito entra a far parte del dopolavoro aziendale che, istituzionalmente, si occupava di organizzare per i dipendenti delle poste attività culturali o ludico-ricreative; fra queste ultime, guarda caso, c’era anche il Carnevale. Al Carnevale il dopolavoro partecipava allestendo in proprio, ed anche con il sostegno della amministrazione centrale, un Carro Allegorico. Erano tempi in cui le maestranze lavoravano in condizioni particolarmente disagiate, in locali fatiscenti, e senza alcun tipo di contributo pubblico; eccezion fatta per le coppe che annualmente il comune metteva in palio fra i partecipanti al concorso.
Eppure c’era tanto impegno e soprattutto tanta rivalità; ed infatti, il dopolavoro postelegrafonico, come raccontava lo stesso Indovina, per potersi auto finanziare, ogni anno organizzava presso il Grand Hotel delle Terme un veglione che culminava con la elezione di Miss Termini. Ma anche il Carro Allegorico che lo stesso dopolavoro allestiva, quasi mai veniva dismesso dopo le sfilate, lo stesso infatti, opportunamente modificato ed addobbato per l’occasione, veniva portato a Palermo per partecipare al “Festival del Fiore”; inutile dire che anche qui erano premi, applausi e ricompense.
Indovina ricordava come egli amasse particolarmente fare il modellatore, attività per la quale aveva già acquisito una buona tecnica; con lui lavoravano i vari Bontempo o Vincenzo Gullo, quest’ultimo un valente pittore che ovviamente si occupava di dare colore ai grandi manufatti di cartapesta. E fra i Carri alla cui costruzione Antonino Indovina ricordava di avere lavorato, c’era “PAPAVERI E PAPERE”; il cui riferimento era ovviamente alla nota canzone che proprio in quel periodo aveva riscosso tanto successo nel neonato concorso canoro sanremese.
Altro carro di successo fu “BELLEZZE AL BAGNO”, e poi ancora varie satire ispirate alla politica od alla “Sagra del mandorlo in fiore” di Agrigento, con tanto di Tempio della Concordia in primo piano.