Operazione “Linea D’Addio”: Condannata la banda delle rapine ai vecchietti
Pesantissime le pene che il Giudice di Patti ha inflitto ai Termitani
Quasi 40 anni di carcere per i componenti della banda, “Linea d’Addio”, protagonisti di violente rapine e sequestri di persona. La banda fu bloccata nel Gennaio del 2017 grazie ad un’inchiesta della Polizia di Patti assieme agli agenti del commissariato di polizia di Termini Imerese che aveva eseguito sette arresti in carcere ed uno ai domiciliari.
Queste le condanne:
- Gianluca Terrana, 32 anni di Termini Imerese, 10 anni e 2 mesi;
- Angelo Incardona, 42 anni di Campofelice di Roccella, 2 anni ed 11 mesi;
- Giuseppe Augetto, 31 anni di Termini Imerese, 2 anni ed 8 mesi;
- Francesco Lamia, 30 anni di Termini Imerese, 6 anni ed 8 mesi;
- Antonio La Bua, 29 anni di Termini Imerese, 7 anni e 2 mesi;
- Costantin Robert Aioani, 23 anni, rumeno, 7 anni e 10 mesi;
- Iulian Hatos, 24 anni, rumeno, 7 anni e 2 mesi.
L’inchiesta ruotava sulla rapina ai danni di due anziani coniugi di Ucria e che vennero tenuti sotto sequestro in casa durante una rapina. Da quella indagine si risalì alla banda e ad altri furti messi a segno a Cerda, Termini Imerese e a Sant’Agata di Militello.
IL VIDEO DEGLI ARRESTI
Di seguito il comunicato stampa divulgato dalla polizia subito dopo gli arresti:
Un piano ordito nei minimi dettagli, un’azione criminosa spietata e brutale che nella notte tra il 15 e il 16 Ottobre 2016 i malviventi non hanno esitato a mettere in atto nei confronti di una coppia di signori orlandini, in vacanza nella loro casa di campagna, tra Ucria e Floresta. Incappucciati e armati di coltello e mannaia hanno sorpreso nel sonno marito e moglie, derubandoli di tutto ciò che di valore i due possedevano in casa, compresi i gioielli che avevano addosso. Si sono poi fatti consegnare le chiavi di casa dell’abitazione di Capo d’Orlando estorcendo loro i dettagli necessari per trovare e aprire la cassaforte.
E mentre una parte della banda raggiungeva Capo d’Orlando e svuotava il secondo appartamento, i compari sequestravano in casa loro le vittime. Se ne sono andati solo dopo lunghe ore di terrore, portando via telefonini e persino l’auto di famiglia. L’allarme è scattato quando i due malcapitati, in stato di choc per quanto subito, sono riusciti a raggiungere il centro di Ucria”. Il collegio difensivo del gruppo, composto dagli avvocati Fabio Trombetta, Renato Vazzana, Fabio Sciascia e Graviano, ha annunciato immediato ricorso in appello giudicando troppo pesanti le pene inflitte in abbreviato specie per il mancato accoglimento delle attenuanti.