Termini Im. – CronacaTermini Imerese

Pugni schiaffi e spintoni: Un ragazzino di Termini Imerese trova il coraggio di mandare un messaggio

La richiesta d’aiuto arriva tramite l’App “Youpol” della Polizia di Stato

Malmenato e preso in giro dai compagni di classe, due minorenni, che sono stati segnalati alla Procura del Tribunale minorile. Ha chiesto aiuto tramite l’app “Youpol” della polizia, Luigi (nome di fantasia) ha 13 anni e vive a Termini Imerese. Le violenze sarebbero state subite da parte di due suoi compagni di classe di terza media, di 13 e 14 anni, di Termini Imerese.

Luigi ha scaricato sul suo smartphone l’App ed ha così trovato il coraggio di segnalare quello che subiva da anni. Ha contattato in questo modo la centrale operativa e denunciato atti di bullismo: un tunnel di angherie e vessazioni che da tempo avevano trasformato la sua vita in un inferno. Un inferno senza uscita, un inferno che doveva subire giornalmente senza poter parlare, senza poter chiedere aiuto perché proprio i suoi compagni lo minacciavano.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono subito entrati in azione e si sono recati a Termini Imerese, da cui il ragazzo ha lanciato l’allarme. La vittima ha raccontato ai poliziotti di essere stato aggredito ripetutamente dai compagni di scuola. Calci, spintoni, schiaffi fuori dalla scuola media, ma anche dentro i bagni e in classe . Tutto avveniva però, sempre lontano dai professori.

Luigi ha vissuto tre anni terribili, dalla prima alla terza media dove tutt’ora frequenta. Il ragazzino non aveva mai avuto la forza di denunciare quello che accadeva, ma una sera, guardando il telegiornale, si è reso conto che tramite l’app “Youpol” avrebbe potuto trovare una soluzione. E così è stato: la polizia ha infatti fatto luce sulla vicenda ed ha segnalato il caso alla Procura dei minori.

L’applicazione “Youpol” consente di segnalare, da smartphone e tablet, alla centrale operativa della Questura episodi di spaccio di stupefacenti e di bullismo. Il ragazzo, stanco dei continui soprusi e delle reiterate aggressioni ha deciso così di rompere il silenzio.

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