Sicilia Nascosta: Villaurea, Il giardino dell’Eden – di Nando Cimino – VIDEO
Il luogo faceva anticamente parte dell’immenso feudo di Brucato, che comprendeva ben diciotto contrade, ed era stato istituito addirittura da Ruggero II° il Normanno; li abitò anche un operoso nucleo ebraico
L’antico Borgo di Villaurea sorge a pochi chilometri da Termini Imerese e vi si giunge attraverso una non agevole stradina che si inerpica tortuosa dipartendosi dalla statale 113 a pochi metri dallo svincolo autostradale di Buonfornello. Man mano che si sale, passando davanti all’antiquarium, si gode della sottostante vista dell’antico tempio della Vittoria mentre sulla destra si intravedono i resti della superba città di Himera oggi al centro dell’omonimo parco archeologico.
Andando avanti, in un silenzio fuori dal tempo, si incontrano vecchi ruderi ed ubertose colline che solo in parte ci fanno immaginare della grande attività agricola del luogo, in passato fonte di reddito per centinaia di famiglie. Ammaliati dai colori e dal pittoresco paesaggio dopo pochi minuti si giunge a Villaurea, antico borgo villico dove fino a parte degli anni sessanta del novecento abitavano diverse famiglie dedite alla agricoltura. Il luogo faceva anticamente parte dell’immenso feudo di Brucato, che comprendeva ben diciotto contrade, ed era stato istituito addirittura da Ruggero II° il Normanno; li abitò anche un operoso nucleo ebraico.
La via che si percorre per giungervi era parte della cosiddetta “Regia trazzera del Drago” attraverso la quale tanti contadini, provenienti anche da altri territori dell’entroterra, trasportavano il grano verso la costa. Dopo la progressiva disgregazione del grande feudo di Brucato è il Barone di San Giuseppe, Francesco De Michele, che vi crea un primo nucleo abitativo mentre solo circa cento anni dopo, ovvero verso la fine dell’ottocento, il borgo assumerà l’attuale aspetto grazie al Barone Francesco Salesio De Michele che vi creerà una vera e propria azienda agricola. A tale scopo vengono via via realizzate alcune opere primarie di urbanizzazione ovvero la attuale strada, l’approvigionamento idrico e successivamente anche la linea elettrica.
IL VIDEO
Riprese e Montaggio a cura di Salvatore Calderaro
La borgata, l’unica facente parte ancora oggi del territorio di Termini Imerese, è comunemente nota come “A Signura”. La zona particolarmente fertile è ancora, se pur parzialmente, vocata alla agricoltura; le vecchie casupole del borgo antico sono per lo più adibite a magazzini o, in parte riadattati, utilizzati in estate come luogo di villeggiatura. Qui, fino ad alcuni decenni fa, era una sorta di giardino dell’Eden; vi si coltivava grano, mandorle, ulivi ed ortaggi di ogni genere e si poteva godere a pieno di un ambiente incontaminato. Ancora oggi e possibile immergersi nella natura e rilassarsi lontani dal caos, sfiorati dalla leggera brezza marina che, soprattutto d’estate, sale piacevole dalla costa poco distante.