Termini Imerese, Blutec: Rinviato il tavolo tecnico che si sarebbe dovuto tenere il 7 febbraio
Durissima presa di posizione di Fratelli d’Italia contro la decisione del MISE
Rinviato il tavolo tecnico che si sarebbe dovuto tenere il 7 febbraio presso lo stabilimento Blutec. Al riguardo il Sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, ha inviato al Ministero per lo Sviluppo Economico e per conoscenza alle parti sociali interessate una dura lettera di protesta per “l’imprevisto quanto inspiegabile ulteriore rinvio”. In particolare il Sindaco – ha sottolineato- “non saranno più accettati ulteriori rinvii, tra l’altro, per nulla motivati e che, se necessario, la Città di Termini Imerese scenderà nuovamente in piazza per chiedere al Governo Nazionale, unica parte davvero in grado di risolvere la vertenza che prosegue oramai da anni, di passare dalle parole ai fatti”.
Durissima presa di posizione di Fratelli d’Italia a Termini Imerese contro la decisione del MISE di rinviare ulteriormente l’incontro su vertenza exFiat. “Basta col mercato del ricatto occupazionale” con queste durissime parole il Capogruppo al Comune di Termini Imerese e componente dell’Assemblea Nazionale di FDI Giuseppe Di Blasi ha attaccato la decisione del MISE di rinviare a data da destinarsi il tavolo tecnico con parti sociali, regione siciliana, comune di Termini Imerese e Blutec prevista il prossimo 7 febbraio.
“La gente è stanca dei continui rinvii senza alcuna certezza occupazionale. Non si può vivere di speranza e cassa integrazione” secondo l’esponente di FDI “il governo e Blutec devono essere chiari con i siciliani. Meglio una notizia amara che restare in bilico tra speranze, sogni e continue delusioni. Ora basta!” Per il Consigliere Comunale “Il territorio sta subendo una eutanasia politica da parte del Governo di Roma e chi amministra, seppur con gravi difficoltà, le città non può stare a questo gioco”. Fratelli d’Italia dice basta a rinvii immotivati “Nessuno può condannare la gente a lasciare le proprie case per andare all’estero o morire di cassa integrazione e mancati sogni”.