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Termini Imerese, una via ad Almirante: Il PD non ci sta

Il Circolo PD di Termini Imerese denuncia con forza l’intenzione dell’Amministrazione di intestare una via cittadina a Giorgio Almirante

Di seguito la lettera aperta del PD inviata alla nostra redazione.

Occorre ricordare che costui è stato un esponente di primo piano del Partito Nazionale Fascista, comandante nella Guardia nazionale della Repubblica Sociale, capo di gabinetto del ministro della cultura popolare ed in tale qualità ha firmato l’ordine di fucilare i soldati e i partigiani che non si fossero consegnati a Mussolini. Dopo la guerra è stato condannato al confino per apologia del fascismo e per collaborazionismo con le truppe di occupazione nazista.

E’ stato tra i firmatari del “Manifesto della razza”, vergognoso documento che avviò la caccia scatenata dal fascismo contro gli ebrei, i rom e i sinti. Per anni segretario di redazione della rivista “La difesa della razza” su cui scrisse feroci articoli, di cui non si è mai pentito, razzisti ed antisemiti, che finivano con il giustificare i rastrellamenti nei ghetti ebraici e le deportazioni di massa.

Nell’ottantesimo anniversario del Manifesto della Razza, il Sindaco Giunta, anziché avviare iniziative da parte dell’amministrazione comunale per promuovere la cultura antirazzista, favorisce il riconoscimento solenne di uno dei suoi firmatari, segnando una gravissima offesa a tutti gli italiani perseguitati dal fascismo.

L’amministrazione comunale in piena emergenza occupazionale ed ambientale della nostra Comunità e nella situazione di sfracello delle finanze comunali non trova di meglio che occuparsi di scrivere una delle pagine più tristi della storia di Termini Imerese.

La città di Termini Imerese, che annovera numerosi suoi figli partigiani, deportati e imprigionati dai nazisti, combattenti, morti per la libertà e la democrazia, non può subire questo affronto.

Invitiamo tutti, cittadini e cittadine, associazioni, partiti politici, a  protestare e a mobilitarsi per difendere i valori della Resistenza e della nostra Repubblica antifascista, perché si affermi una cultura democratica e antirazzista.

Comunicato Stampa Anpi

“La commissione toponomastica del Comune di Termini Imerese, si riunirà al più presto  (pare lunedì prossimo) per deliberare, su richiesta del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, sull’intitolazione a Giorgio Almirante della piazza e del marciapiede che si trovano tra via Iannelli e via Circonvallazione Castello. La notizia, appresa fortuitamente, ci lascia sgomenti, soprattutto perché inattesa e incoerente rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Francesco Giunta, fin dal primo incontro con la delegazione dell’ANPI, di non cedere nell’esercizio del suo mandato, nella tutela dei valori costituzionali dell’antifascismo e della memoria del contributo dei termitani alla lotta di Liberazione.  La figura di Giorgio Almirante è legata indissolubilmente al tentativo di riaffermare nel dopoguerra il fascismo e le sue aberrazioni politiche, culturali e ideologiche.  Fascista della prima ora, firmatario nel ’38 del Manifesto della razza  e redattore della rivista “La difesa della razza”, ufficiale repubblichino e collaboratore delle truppe naziste nel tentativo di stroncare con ogni mezzo la Resistenza partigiana, Almirante non modificò mai le sue convinzioni estreme anche quando, per opportunismo politico, indossò le vesti di senatore della Repubblica. Complice o connivente degli eventi più inquietanti della storia politica del dopoguerra, dalla rivolta di Reggio Calabria del 1970 al Golpe Borghese, dai rapporti oscuri col terrorismo di destra e con  i suoi più loschi protagonisti all’amicizia con Licio Gelli e esponenti della P2, Almirante simboleggia la deriva antidemocratica, intollerante, antirepubblicana dell’estrema destra fascista e neofascista. Proporre l’intitolazione a suo nome di un luogo della città, peraltro di non secondario passaggio, rappresenta un’offesa ai quei valori costituzionali che, di fatto, Giorgio Almirante combatté, con strumenti e modalità diverse, nel corso di tutta la sua esistenza.

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A nome dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani, e nella memoria dei termitani uccisi nella lotta partigiana, degli internati militari e di tutti coloro che si opposero alla dittatura e al nazifascismo, esprimo la nostra ferma e fattiva opposizione a un proposito che, già nella sua formulazione,  urta la sensibilità civile e politica di chiunque abbia a cuore i fondamenti e i valori della  libertà democratica”.

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