Termini Imerese: Cinquanta famiglie isolate in Contrada Impalastro
Bambini e ragazzi non vanno a suola da tre giorni
Il nubifragio che ha colpito la città di Termini Imerese ha reso impraticabile la viabilità in moltissime zone di campagna. Intere contrade sono rimaste isolate e la precarietà di molte strade di campagna, ha isolato centinaia di famiglie.
Il Torrente Barratina si è velocemente gonfiato, raggiungendo la piena dove sono caduti 85 mm di pioggia in sole 2 ore. Il corso d’acqua ha poi tracimato, numerosi sono stati gli allagamenti. In particolare smottamenti e frane si sono verificate in Contrada Impalastro – Fontana Superiore, proprio a ridosso del Torrente Barratina dove il livello, per l’abbondanza della piogge, si è alzato pericolosamente. I residenti, una cinquantina di famiglie sono rimaste bloccate a causa del cedimento di un largo pezzo di terreno che ha invaso la carreggiata rendendo inaccessibile le abitazioni e il passaggio delle automobili.
In Contrada Impalastro – Fontana Superiore, la situazione è delle più critiche dove per oltre un chilometro e mezzo il manto stradale è andato via rendendo inaccessibile la strada, unica via di collegamento alla città.
“Da Martedì scorso – dice Giuseppe Catalano – portavoce dei residenti di Contrada Impalastro – Fontana Superiore – siamo intrappolati nelle nostre abitazioni, i bambini non vanno a scuola e tanti anziani hanno bisogni di cure. Chiediamo alle autorità competenti – conclude Catalano – un intervento urgente e serio per rendere la strada momentaneamente percorribile in sicurezza. Siamo bloccati ed abbiamo bisogno d’aiuto perché non abbiamo nessuna via alternativa”.
“Sono momenti drammatici. I sindaci – dichiara Maria Terranova, primo cittadino di Termini Imerese – non possono ritrovarsi soli. I sindaci devono essere messi in condizione di fronteggiare le calamità e i danni che ne derivano e devono esserlo oggi, non tra tre anni quando (forse) arriveranno le risorse. Stiamo facendo tutto quello che è in nostro potere. Ci siamo attivati da subito, abbiamo richiesto la dichiarazione di stato di calamità naturale, abbiamo predisposto dei modelli per cittadini e imprese per un censimento dei danni che ci permetterà di non arrivare impreparati qualora dovessero essere stanziate delle risorse. Ma abbiamo bisogno di aiuto, – conclude – di tutto l’aiuto possibile. Siamo in ginocchio”.