Stamani è stato presentato a Cerda, agli alunni di Prima Media dell’Istituto comprensivo Luigi Pirandello, “Il bambino Giovanni Falcone” dell’autore Angelo Di Liberto.
“Gli eroi, di solito, salvano le città e i popoli. Giovanni Falcone, invece, ci ha insegnato che ci dobbiamo salvare da soli. Attraverso la legalità e il rispetto delle norme”. Angelo Di Liberto è palermitano come il Magistrato ucciso dalla mafia nel ’92. Per il suo esordio nel mondo della letteratura ha voluto raccontare la storia di Falcone. O, meglio, l’ha voluta raccontare ai più piccoli, “per restituire un bambino ai bambini”. Il suo libro, Il bambino Giovanni Falcone – Un ricordo d’infanzia.
Il libro di Di Liberto è ambientato nella Palermo del ’46. Giovanni Falcone ha 7 anni ed è un bambino curioso, con la passione per i tre moschettieri, e con quelle qualità che l’avrebbero fatto emergere nella carriera giuridica. “Educazione alla legalità, rispetto per le istituzioni, amor patria: in Falcone bambino c’era già tutto – spiega Di Liberto – e tuttavia la sua infanzia è una parte ancora inedita della sua storia”. Lui si è fatto aiutare a ricostruirla dalle sorelle del giudice, Anna e Maria Falcone, che gli hanno mostrato lettere e fotografie originali e che l’hanno guidato alla scoperta dei luoghi simbolo della loro famiglia. “I valori di ciascuno si coltivano fin da piccoli – continua l’autore – e per Giovanni Falcone la famiglia è stata un terreno fertilissimo in cui crescere”.
L’obiettivo dell’autore è la trasversalità, ovvero arrivare a tutti – soprattutto a chi è nato dopo il ’92 e non ha conosciuto direttamente il Magistrato.
La diretta della presentazione