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Coronavirus: Cosa fare per evitarlo? Consigli utili a chiarire alcuni dubbi

Ormai da diverso tempo il Coronavirus è sulla bocca di tutti: C’è chi parla di emergenza sanitaria e chi invece lo descrive come un’influenza da niente. Proviamo a fare un po’ di chiarezza

2019-nCov, il virus che sembra una corona e che tanto ci preoccupa in queste settimane, causa malessere generalizzato e difficoltà respiratorie, in questo articolo proveremo a conoscerlo un pò meglio per evitare allarmismi e preoccupazioni.

I primi Coronavirus umani sono stati individuati nella metà degli anni ‘60. Il nome deriva dalla presenza sulla loro superficie di punte che ricordano, appunto, una coroncina. Possono causare malattie che vanno dal raffreddore a gravissime sindromi respiratorie. Il Coronavirus 2019 (2019-nCoV) è partito dalla provincia cinese dell’Hubei, dove era stato isolato a Wuhan per la prima volta. La maggior parte dei casi di polmonite ha avuto inizio in un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi, anche selvatici. L’Università di Pechino ha individuato prima nei serpenti, poi nel pipistrello o nel visone, il veicolo di trasmissione. I ricercatori italiani dell’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma sono stati invece i primi a isolare il virus responsabile dell’infezione, mettendo così a disposizione della comunità scientifica internazionale informazioni molto utili per cercare di mettere a punto test diagnostici e terapie efficaci.

Qual è il rischio Coronavirus? Secondo la SITA (Società Italiana di Terapia Antinfettiva-Antibatterica-Antivirale-Antifungina) al momento, i dati dell’epidemia da 2019 n-CoV mostrano un tasso di mortalità del 3%, contro il 10% della SARS (sindrome da polmonite atipica) e il 30% della MERS (sindrome respiratoria del Medio oriente), senza contare i milioni di casi dell’epidemia causata dai virus influenzali. La mortalità riguarda soprattutto persone dal sistema immunitario fragile, come gli anziani. Laboratori di tutto il mondo stanno lavorando per mettere a punto test, studiare un vaccino e una terapia antivirale specifica. Intanto, l’OMS ha dichiarato il Coronavirus emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (come già successo in anni recenti per Sars, influenza suina, poliomielite, ebola, Zika): spinge tutti i Paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute o di polmonite e a comunicare i casi sospetti o confermati di infezione. Anche in Italia – che ha sospeso i voli da e per la Cina – c’è una rete di sorveglianza attiva e il Ministero della Salute aggiorna in tempo reale le informazioni disponibili sul sito: www.salute.gov.it/portale/nuovoCoronavirus/

I sintomi del Coronavirus
Anche se il virus ha un periodo di incubazione di circa due settimane, secondo le ultime valutazioni degli esperti, il contagio si diffonde in presenza dei sintomi, che quindi vanno tempestivamente individuati.
I sintomi principali sono:

  • stato di malessere generale
  • difficoltà respiratoria
  • congiuntivite
  • arrossamento della gola
  • tosse secca
  • febbre, che può essere relativamente bassa al mattino (per esempio poco sopra 37° c), per arrivare a 38°-39,5° alla sera, con sudorazioni notturne.

Il quadro clinico-sintomatologico è vario, si va da sintomi blandi, a casi di gravi polmoniti.

La prevenzione del Coronavirus
I comportamenti davvero utili per cercare il più possibile di evitare il rischio di contagio sono simili a quelli da attuare nel caso di influenza:

  • evitare i luoghi affollati e caldo-umidi;
  • coprirsi bocca e naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce e gettarlo in un cestino chiuso;
  • evitare di toccare occhi, naso e bocca senza essersi lavati le mani;
  • lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o soluzioni disinfettanti per almeno 20 secondi;
  • pulire e disinfettare oggetti e superfici contaminate da starnuti o colpi di tosse;
  • indossare (solo da chi manifesta sintomi respiratori) una mascherina a scopo precauzionale per non diffondere il virus.

Nessun problema invece con il cibo cinese: il virus non si trasmette per via alimentare. È quindi del tutto infondata la notizia che sta circolando sui social network a proposito dei ristoranti cinesi.

Cosa fare in caso di sintomi sospetti
È bene consultare il medico di famiglia in caso di sintomi respiratori, febbre (da controllare almeno un paio di volte al giorno) e malessere generale che persistono oltre cinque giorni. Solo dopo aver escluso l’influenza stagionale, che ha sintomi sovrapponibili, ed essere arrivati a una diagnosi, è necessario rivolgersi ai presidi sanitari specializzati nella sorveglianza della diffusione del contagio da Coronavirus, che procederanno con analisi più approfondite e con la necessaria profilassi. Per il momento, non esiste un vaccino contro questo tipo di virus, né una specifica terapia, ed eventuali farmaci per tenere sotto controllo la sintomatologia vanno assunti solo dietro prescrizione medica (per esempio, gli antibiotici servono solo in caso di complicanze batteriche accertate). Chi è stato in zone a rischio, o ha avuto contatti con persone che arrivano dalle zone della Cina interessate dal contagio nelle due settimane precedenti alla eventuale manifestazione di sintomi influenzali gravi, deve rivolgersi al numero 1500 attivato dal Ministero della Salute per essere indirizzati ai centri di malattie infettive dove sono disponibili test per confermare la diagnosi.

Fonte uwell.it

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