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Era accusato di tentato omicidio in concorso: “Assolto per non avere commesso il fatto”

La vicenda risale al 5 giugno 2017 quando un giovane era stato colpito con una coltellata a Ficarazzi

Dopo un anno tra le sbarre Placido Imera, 21 anni, di Ficarazzi, adesso è libero. Il Collegio del Tribunale di Termini Imerese lo ha assolto col pieno della formula.

La vicenda risale al 5 giugno 2017, quando i sanitari del 118 intervengono in corso Umberto I e trovano un ragazzo a terra ferito. Il giovane era stato colpito con una coltellata. L’accoltellamento del 29enne B. G., viene ripreso da alcune telecamere della zona. È Placido Imera che viene subito arrestato e portato in carcere. I filmati mostrano tre giovani che colpiscono la vittima con un coltello a serramanico. Il giorno successivo scatta l’arresto dei fratelli Giacomo e Danilo Fanale (anch’essi di Casteldaccia) che vengono rintracciati e rinchiusi al Cavallacci di Termini Imerese.

Iniziano i processi. Il pubblico ministero chiede 7 anni di reclusione per Giacomo Imera. Lo stesso, difeso dall’avvocato Fabio Trombetta, a differenza degli altri due (Fanale Giacomo e Fanale Danilo giudicati col rito abbreviato), ha scelto il rito ordinario dibattimentale. Dopo un lungo e complesso processo, ieri la svolta. Assolto per non avere commesso il fatto ed immediatamente scarcerato. Il Collegio, presieduto dalla dottoressa Sabina Raimondo, Giudici a latere Claudia Camilleri e Gregorio Balsamo, ha rimesso così, in libertà il ventinovenne.

“Oggi Placido è tornato ad essere un giovane libero e desideroso di riprendere in mano la sua vita, guardando avanti con ottimismo e sperando di inserirsi a livello sociale in contesti sani e virtuosi”. Sono state queste le prime parole dette dal suo legale, Fabio Trombetta.

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“Siamo riusciti a dimostrare – continua l’avvocato Trombetta – l’estraneità morale e materiale del mio assistito nella consumazione del delitto, ovvero l’assenza, in capo a Imera Placido, del proposito omicidiario ai danni della vittima”. Grazie infatti al lavoro degli inquirenti che hanno passato al setaccio le immagini delle videocamere di sorveglianza (punto di forza della difesa che ha articolato la linea difensiva) ed indotto così, i giudici del Collegio ad assolvere Placido Imera con la formula piena “per non avere commesso il fatto”.

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