AgrigentoSicilia

Il ricordo del Giudice Rosario Angelo Livatino nel suo trentaquattresimo anniversario dall’uccisione.

Oggi il trentaquattresimo anniversario del giudice ragazzino operatore di pace/giustizia e servitore della Legalità ucciso il 21 settembre 1990.

Oggi, 21 settembre, è il 34esimo anniversario della morte del Giudice Rosario Angelo Livatino, ucciso il 21 settembre 1990, mentre con la sua vecchia Ford Fiesta si recava, senza scorta, al tribunale di Agrigento. Egli si rivolse ai suoi sicari dicendogli: che vi ho fatto? Nella sua vita ha testimoniato con fermezza la giustizia e la Fede cristiana ed infatti ogni giorno prima di recarsi in Tribunale a svolgere le sue funzioni di magistrato era solito fermarsi a pregare dinanzi una Chiesa, segno dunque di un totale abbandono alla volontà di Dio, alla sua parola e al suo Vangelo che di certo testimoniava nei luoghi lavorativi e non.

Rosario Livatino è il primo magistrato Beato nella storia della Chiesa cattolica che gli ha riconosciuto il martirio “in odium fidei”. Proprio il 9 maggio 2021 nella Cattedrale di Agrigento il giudice ragazzino venne proclamato beato in occasione dell’anniversario della visita apostolica di Papa Giovanni Paolo II nella città dei Templi.

Il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia, percorre la stessa strada di don Pino Puglisi, anche lui martire ed ucciso “in odio alla fede”. Papa Francesco mette lo stesso sigillo su Livatino, tanto da poter – a mio avviso – affermare che Puglisi e Livatino sono accomunati dallo stesso martirio in “odium fidei” accettato con eroicità Cristiana. Un particolare che mi ha colpito è che in fondo alle agende di Livatino il cosiddetto “giudice ragazzino”, gli inquirenti trovarono invece una sigla “s.t.d.” il cui significato era “sub tutela dei” “sotto la protezione di Dio”. In occasione della beatificazione venne realizzata la reliquia che gira tutta l’Italia dalle chiese, alle scuole, ai carceri ecc… Si tratta della teca contenente la camicia insanguinata che Livatino indossava il giorno dell’agguato.

Tanti i messaggi delle autorità in ricordo di Livatino. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni afferma in un suo post che “Nel giorno dell’anniversario della sua morte vogliamo ricordare un servitore dello Stato e un uomo di profonda fede che dedicò la sua vita alla giustizia e alla lotta contro la criminalità organizzata, senza paura e senza mai piegare la testa”.

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