CerdaReligione

Cerda: Il Venerdì Santo e la devozione dei cerdesi

Don Domenico Bartolone: "Come Maria siamo chiamati, dal Signore nostro Gesù, a metterci alla ricerca di chiunque è nel dolore, in qualsiasi tipo di dolore, per essergli o esserle compagno di viaggio, sostegno nella fatica e nella lotta"

Il Venerdì Santo a Cerda è un giorno carico di devozione e tradizione, in cui la comunità si riunisce per commemorare la Passione e la Morte di Gesù Cristo, guardando avanti alla Resurrezione che sarà celebrata a Pasqua.

In mattinata Don Domenico Bartolone e Don Thomas hanno recitato l’Ufficio delle Letture e e le Lodi Mattutine, con la Via Crucis; nel primo pomeriggio la Liturgia delle 7 Parole di Gesù in Croce dettate da Fra Salvatore Vacca e la Liturgia della Passione con l’Adorazione della Croce e la Processione serale del Cristo Morto e dell’Addolorata culminante nel tradizionale “Rincuontru”.

I cittadini vivono momenti di profonda spiritualità e la partecipazione alla Processione del Venerdì Santo è quasi un dovere per molti abitanti di Cerda, che si uniscono con devozione a questa antica tradizione religiosa, rimanendo a casa solamente anziani e ammalati.

 channel-whatsapp-tvh.png

“Abbiamo assistito anche quest’anno al commovente e solenne incontro tra la Vergine addolorata e il Cristo Morto, e il nostro cuore ha davvero percepito il Cuore di Maria e tutti in Lei ci siamo ritrovati – cita Don Domenico Bartolone nel discorso alla cittadinanza – ma continuare la nostra vita dopo questo momento, tornare alle nostre case questa sera e continuare la nostra vita, non può più avere la capacita di disinteressarsi dell’altro. Nessuno può tenere dal suo vivere gli altri e Maria, la Madre di Gesù, lei stessa ci chiede con forza e veemenza, ci dice e implora di andare in cerca di chi soffre, chi ha dolore, di chi ha deciso di essere cattivo è malvagio, di chi ha deciso di distruggere la sua vita magari usando sostanze stupefacenti, di chi ha deciso di farsi strada con l’uso della violenza e della sopraffazione, – conclude – tutti costoro siamo chiamati a cercare e raggiungere, ma non per farci loro maestri o per esserne giudici avidi e malvagi. Maria ci chiede da vera nostra Madre: Siate Mio Fglio nella vita di chi giace e vive nelle tenebre, siate Mio Figlio nella vita dei vostri figli, nella vita di coloro che amate”.

Unisciti al gruppo Whatsapp di TelevideoHimera News

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio