Termini Imerese: A calata di tili da Nunziata – di Nando Cimino
Era un antico Rito Penitenziale che si svolgeva nei Venerdì di Quaresima nella Chiesa dell’Annunziata, nella cappella di sinistra dedicata al Miracoloso Crocifisso Nero
Tra i Riti Pasquali più attesi a Termini Imerese c’era anticamente quello della “Calata di tili”; che si svolgeva nei Venerdì di Quaresima nella Chiesa dell’Annunziata. Per tale occasione la chiesa non riusciva a contenere i fedeli che a centinaia di cui tanti, devoti del SS.Crocifisso, arrivavano anche da Trabia. Era un Rito Penitenziale che faceva seguito alla funzione religiosa e che si svolgeva nella cappella di sinistra dedicata al Miracoloso Crocifisso Nero.
I teli, in numero di sette, raffiguravano alcuni momenti della Vita di Gesù; e con l’ausilio di meccanismi azionati a mano, venivano fatti salire dal basso verso l’alto e mostrati ai fedeli tra preghiere e meditazioni. Dopo l’ultimo telo appariva proprio la Sacra Immagine del Crocifisso Nero. Ne ho personali se pur vaghi ricordi allorché, ai miei occhi di bambino, vedere quelle raffigurazioni era quasi come andare al cinema. Già di buon mattino il signor Russo, ultimo sacrestano della chiesa, era sul posto pronto ad accogliere i fedeli con il suo saluto; egli sistemava sedie e banchi accendeva ceri e lumini e preparava ogni cosa per la funzione alla quale oltre a Padre Taddeo, partecipavano anche altri sacerdoti.
Don Andrea, questo il nome del sacrestano, si svegliava quando era ancora buio; egli infatti andava prima a lavorare al mercato ortofrutticolo (u scaru) e dopo, salendo per le viuzze del caratteristico quartiere delle Rocchecelle, arrivava direttamente in chiesa. Il sole del mattino, allora non c’era ancora l’ora legale, illuminava l’antistante giardino dove i fedeli, dopo le funzioni, si intrattenevano volentieri a parlare godendo del magnifico panorama e scambiandosi auguri per la imminente Pasqua.
A “Calata di tili” era una tradizione unica e suggestiva che si interruppe pian piano fin dagli anni sessanta. Le antiche tele, qualcuna non più originale, vengono ancora oggi conservate presso la Chiesa Madre e, fino a qualche anno fa, venivano esposte proprio durante il Periodo Quaresimale; quasi a ricordo di quel passato dal sapore antico di cui la nostra città ha purtroppo perso memoria.