Con oggi finiamo l’anno liturgico, vissuto in compagnia di Matteo, il pubblicano divenuto discepolo per il Regno, lo scriba che ha saputo tirar fuori dal suo tesoro cose vecchie e cose nuove. Lo concludiamo con semplicità, in attesa dello sposo, valorizzando (ancora e ancora) i nostri talenti. Lo concludiamo con una festa anacronistica, dal titolo altisonante: “Gesù Cristo Re dell’Universo”.
Buffo parlare di “Re” in un’epoca piena di democrazia, in cui il valore della partecipazione è ormai acquisito da tutti, nonostante gli evidenti limiti delle nostre democrazie moderne. Ancora più buffo è parlare di “Universo” quando la scienza ci parla di uno spazio infinito e incommensurabile. Ve l’immaginate il Nazareno, un ebreo marginale di cui neppure la storia ufficiale si ricorda, governare un pulviscolo nell’Universo, la terra, abitata da rissosi umani? Tant’è: malgrado la dicitura forse un tantino obsoleta, la festa richiama un valore.
Gesù, per la Chiesa, è tutto. L’essenziale, lo sposo, il testimone del Padre. Lo proclamiamo Signore e Maestro e ancora vogliamo che sia lui a guidare la nostra vita, di Chiesa e di discepoli. La Chiesa lo proclama Re e Signore. (da arcidiocesibaribitonto.it).
Prima Lettura
Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora
Dal libro del Profeta Ezechièle
Ez 34,11-12.15-17
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 22 (23)
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce. R.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome. R.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
Seconda Lettura
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti
1Cor 15,20-26.2
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! (Mc 11,9.10)
Alleluia
AUDIO LETTURA DELLA PAROLA
Vangelo
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri
Dal Vangelo Secondo Matteo
Mt 25,31-46
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?. E il re risponderà loro: In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?. Allora egli risponderà loro: In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore