PACE, LAVORO, GIOVANI E SPERANZE: IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO
Oggi il tradizionale discorso del presidente della Repubblica a reti unificate. Un appello per la pace, per il lavoro e per i giovani incentrato sull'attuale condizione del nostro Stato.

Si è tenuto il tradizionale discorso del presidente della Repubblica a reti unificate. Siamo al decimo messaggio del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha iniziato il suo messaggio parlando non della difficile situazione internazionale. Ha poi parlato di giovani, lavoro, pace, giubileo, sicurezza, l’ottantesimo anniversario dalla liberazione, dei diritti e il contrasto ad ogni forma di violenza.
Il messaggio è incentrato sui seguenti punti cardini:
PACE
“La pace – ha affermato il capo dello Stato – che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione europea è storica espressione. La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto”.
GIOVANI
Approcciandosi alla tematica che riguarda i giovani il capo dello stato ha affermato che i giovani sono la grande risorsa della nostra Nazione. Mattarella mostra costante fiducia nelle nuove generazioni ma invita le istituzioni a non ignorare i segnali di disagio: “I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso”. In fine sottolinea la necessità di ascoltare “il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni”. E collega questa fragilità alla crisi demografica: “La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno”.
LIBERAZIONE
Il Presidente ha ricordato l’ottantesimo anniversario dalla liberazione “Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia”, ha ricordato.
GIUBILEO
“La notte di Natale Papa Francesco – cui invio auguri pieni di riconoscenza – ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza. Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà”.
MORTI SUL LAVORO
“Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali – tutti – si possono e si devono prevenire”.
DETENUTI
“Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti”.
SICUREZZA IN ITALIA
“La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati. Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del Ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni”.
DIRITTI
Il Capo dello Stato ha sottolineato – da buon giurista – l’importanza di non dimenticare il destino di chi soffre ingiustamente, evidenziando come la lotta per i diritti umani e la tutela delle libertà fondamentali debbano rimanere una priorità per tutti.