Termini Imerese: Il racconto della Madonna della Neve – di Nando Cimino
Improvvisamente di quartiere in quartiere, di strada in strada, di vicolo in vicolo, incominciò a risuonare forte e gioioso il grido: “...e chiamamula ca n'aiuta...Viva Maria Mmaculata”!
Era una fredda notte dell’otto Dicembre 1854 e nelle povere case di tanti termitani c’era attesa per l’arrivo della lieta novella; si aspettava infatti la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, che Papa Pio IX° aveva preannunziato.
Si vegliava quella notte; ed il giorno prima gli uomini si erano sparsi per le campagne a raccoglier “cannizzoli di ddisa” per farne fiaccole. Improvvisamente di quartiere in quartiere, di strada in strada, di vicolo in vicolo, incominciò a risuonare forte e gioioso il grido: “…e chiamamula ca n’aiuta…Viva Maria Mmaculata”! A sentir quella voce in tanti, uomini e donne, vecchi e bambini, abbandonarono i loro freddi giacigli ed alla luce di quelle fiaccole si recarono festevoli in una chiesetta che, seminascosta, si trovava in una delle buie stradine al centro della città.
La chiesa era intitolata a Santa Maria della Neve e qui, già dal 1778, aveva la sua sede la “Venerabile Congregazione dei servi penitenti della Regina del Cielo” detta anche degli Scalzi. Tutti si radunarono nella stretta viuzza, le fiaccole crepitavano scaldando le mani ed anche i cuori; ed ecco, tra gli applausi e gli osanna, uscir fuori portata a braccio, un antica statuetta in cartapesta della Vergine, che si dice risalente al XVIII° secolo e che li si venerava. Iniziò così il festoso pellegrinaggio per le vie di Termini Imerese e fu quella la prima volta in cui nella nostra città venne portata in trionfo Maria Madre di Dio acclamata con il titolo di Immacolata.
Questo è il suggestivo racconto che, qui un po’ romanzato, i nostri antenati ci hanno tramandato; e che ci da testimonianza della immensa fede che i termitani hanno sempre nutrito nei confronti della Madonna. Intanto, chiusa quella antica chiesa, nel 1858 la confraternita con il titolo di Maria SS. Della Neve si trasferisce in quella di San Francesco Saverio; sede che però per qualche tempo dovette condividere anche con la “Compagnia dei Preti della Dottrina Cristiana e delle Missioni”. Qui venne pure portata, ed ancora oggi viene gelosamente custodita, la originaria statuetta, che vedete nella foto, con tutta la sua suggestiva storia.
Il 15 Luglio del 1859 viene poi realizzato un nuovo simulacro, molto bello, che è quello che ancora oggi i confrati portano in processione ed espongono per il novenario che ormai da tanti anni si svolge nel vicino e più spazioso Santuario della Consolazione. – La preghiera che segue, dedicata proprio alla Madonna della Neve e di cui purtroppo non ho mai ritrovato altra traccia, è stata da me ricostruita e trascritta, mettendo insieme i non sempre concordanti ricordi di alcuni anziani oggi non più in vita; e tra questi il Professore Rosario Castronovo ed il signor Pippinè Mercurio. Anche se in parte riadattata è comunque una significativa testimonianza della grande fede del popolo termitano e del suo amore nei confronti della Immacolata.
“O Maronna ‘Mmaculata
vergini bianca comu la nivi,
cu stu vostru mantu di stiddi durati
asciucati li nostri lacrimi
pirdunati li nostri piccati.
Vui siti Matri di nostru Signuri
datini forza ni ogni duluri,
cunsolu datini ni ogni turmentu
l’armuzza purtatini a sarvamentu”.