Mi chiedo se ricordate il luogo in cui vi trovavate quando è stato annunciato il lockdown. E se avete impresse nella mente le persone che c’erano con voi, come vi siete sentiti. Spaventati, forse, increduli, sotto shock? Può darsi. Io ero in salotto, in compagnia dei miei gatti, e ricordo di aver percepito una sensazione di impotenza, di essermi sentita un piccolo puntino invisibile nel mondo, con nessun potere se non quello di rispettare le restrizioni, spaventata dall’ignoto, dalla potenza distruttrice di un virus invisibile ma devastante.
Chi l’avrebbe mai detto che saremmo stati spettatori, o meglio potenziali vittime, di una pandemia? Ad ognuno di noi è stato chiesto un enorme sacrificio: quello di sconvolgere la propria quotidianità per il bene di ciascuno. Abbiamo smesso di andare al lavoro, di incontrare le persone care, di condividere abbracci e momenti importanti, come una laurea o, addirittura, un funerale. Quanti hanno salutato per l’ultima volta una persona cara, senza sapere che non l’avrebbero più rivista? C’è chi ha dovuto rinunciare alla celebrazione del proprio matrimonio, chi allo stare vicino alle persone amate, chi, semplicemente, non è potuto tornare sui banchi di scuola a condividere momenti di vita vissuta con gli amici. Tutti noi, nessuno escluso, ci siamo ritrovati chiusi in casa, costretti tra le nostre mura, a rivedere le nostre priorità, limitati nella nostra libertà.
E voi, che ne avete fatto del tempo di reclusione? Forse nulla, o forse avete cercato di capire ciò che nella vostra vita ha davvero valore, ciò che conta realmente. Quali sono le persone a voi care, le vostre priorità imprescindibili. Probabilmente avete sfruttato questo strano tempo sospeso per fare qualcosa di nuovo, di diverso, di già vissuto ma ormai dimenticato, come le cene in famiglia, o i giochi di società insieme a chi, con voi, ha condiviso il tempo dell’attesa… del ritorno alla normalità.
Salvina, ha scelto di vivere questo tempo riscoprendo la passione per la scrittura, tenendo un diario personale in cui, giorno dopo giorno, appuntava con minuzia le sue sensazioni, ciò che sentiva scorrere in lei. Questo diario è un flusso di coscienza, dove l’autrice raccoglieva le emozioni che provava in quei giorni dei mesi di marzo, aprile e maggio del 2020, nei quali anche lei come tutti noi era costretta a casa, causa chiusura dettata dalla presenza del Covid-19. Solo una volta terminato il lockdown, ha deciso di rendere pubblico il suo scritto, per farne una testimonianza di quanto accaduto, per narrarci il suo punto di vista. Le considerazioni quotidiane che ci propone partono sempre da citazioni di libri che la stessa autrice leggeva in quelle giornate, tomi che le hanno tenuto compagnia, l’hanno fatta ragionare e nei quali ha trovato parole estremamente attuali, nonostante la datazione delle opere stesse. Ha saputo legare quelle antiche scritture alle sue riflessioni moderne, creando un ponte tra passato e presente, collegandosi attraverso esse a quanto stava accadendo proprio in quelle giornate di pandemia. Citazioni di libri che ha rielaborato, leggendole alla luce di quanto le stava accadendo. Con uno stile semplice e confidenziale, Salvina ci trascina di nuovo in quei giorni, facendo vibrare i nostri cuori al ricordo di quanto abbiamo passato solo poche settimane fa. Ci narra delle nuove disposizioni, di ciò che hanno fatto i bambini, della situazione di pericolo di alcune donne, di salute, di quanto sia prezioso vivere in contatto con la natura, di come il rapporto dell’uomo con essa l’abbia messa a rischio, di religione, di arte e di molto altro. Salvina è una nature lover e ciò si evince chiaramente scorrendo le pagine da lei scritte, dove si può trovare anche un elogio alla sua terra natia, la Sicilia.
Dopo aver avuto il piacere di leggere questo libro, ho pensato che potrebbe tranquillamente diventare, in un futuro prossimo, uno di quei tomi che verrà letto dalle nuove generazioni. È una fonte scritta che, attraverso le sue pagine, concede a chi c’era e a chi invece nascerà solo negli anni a venire di essere catapultato direttamente lì, in quel 2020 così duro da aver messo l’intero mondo in ginocchio.
Chi è l’autrice
Salvina Cimino nasce a Palermo il 12 Gennaio del 1980 e si diploma all’Istituto Tecnico Commerciale per Programmatori “ F. Ferrara” di Palermo nel 1998.Vive a Cerda, piccolo e delizioso paese di collina, generoso per aver prodotto contributi letterari particolarmente raffinati.
Per diversi anni lavora nel settore del marketing e delle comunicazioni e, poiché dimostra determinate abilità comunicative, nell’ultimo anno collabora come contributor per diversi magazine on line di arte, cultura e spettacolo, alimentando la passione per la scrittura che la spinge a dare vita al suo primo progetto letterario “Una nature lover in lockdown”.
Trama del libro-diario “Una nature lover in lockdown”
Lasciare una traccia indelebile degli eventi verificatisi durante il periodo storico più drammatico del nuovo millennio è sicuramente un modo per far tesoro delle dolorose esperienze vissute dall’umanità intera a causa di un invisibile quanto spietato virus.
Un diario poetico, a tratti romantico, che guida alla percezione e alla protezione della vera bellezza, e a tratti severo, che sollecita un’immediata e doverosa presa di coscienza, per porre rimedio alle sofferenze che affliggono il nostro pianeta.
Un’opera dal profondo animo green, che decanta ed elogia le meraviglie della natura, ponendo l’accento anche sul contesto sociale compromesso, in cui le disuguaglianze tra gli uomini si sono maggiormente accentuate e la solidarietà globale resta ancora una meta lontana da raggiungere.