Ieri sera un vulcano della penisola di Reykjanes si è definitivamente risvegliato dopo un lunghissimo sonno.
La penisola di Reykjanes è un’area nella quali si verificano eruzioni all’incirca ogni 1000 anni e nella quale ci sono 5 sistemi vulcanici molto ravvicinati. Per mesi abbiamo detto che i disordini sembrano coinvolgere il vulcano “Krisuvik”, la cui ultima eruzione risale al 1340 d.C. ma in realtà la situazione non è ancora molto chiara. L’eruzione sta infatti avvenendo presso il “Fagradalsfjall”, la cui ultima eruzione si è verificata circa 6000 anni fa (!) e che, a seconda degli studi, viene identificato come:
A) un sistema vulcanico a sé
B) come parte del sistema vulcanico Krisuvik
Cercheremo di capirne di più ma pensateci se il FAGRADALSFJALL dovesse essere considerato come un sistema vulcanico differente dal Krisuvik significa che ci troviamo di fronte a un risveglio vulcanico da RECORD!
Comunque attualmente è in atto un’eruzione fissurale ovvero un’attività eruttiva (tipica dell’Islanda) che consiste nell’apertura di lunghe fratture dalle quali fuoriesce lava molto fluida. Le eruzioni fissurali non sono molto pericolose, in genere non producono molta cenere e il principale pericolo è dato dall’emissione di anidride solforosa ovvero un gas tossico per l’uomo che può causare bronchite, asma, irritazioni alla pelle e agli occhi.
Per ora la fessura vulcanica è lunga circa 500 metri, nessuno sa dire quanto durerà e soprattutto fin dove si estenderanno le colate laviche (forse fino al mare o alla città di Grindavik?).
Articolo a cura di Mapsism.com