Lo fate ancora “l’Artaru ri morti”? – di Nando Cimino
C'è da premettere che in passato quasi tutte le case avevano, appeso in qualche parete, un piccolo altare di legno dove, oltre alle immagini di Santi, erano poste le foto dei familiari defunti con una luccioletta sempre accesa
E’ anche questa una antica tradizione ormai quasi del tutto scomparsa; sebbene qui a Termini Imerese, in qualche famiglia di origini contadine, venga ancora oggi rispettata. Parlo del cosiddetto “artaru ri morti” che si preparava proprio con l’avvicinarsi della ricorrenza del due Novembre, giorno dedicato ai defunti.
C’è da premettere che in passato quasi tutte le case avevano, appeso in qualche parete, un piccolo altare di legno dove, oltre alle immagini di Santi, erano poste le foto dei familiari defunti con una luccioletta sempre accesa. Questi altarini, giusto nel periodo dei morti, venivano agghindati con fiori e centrini bianchi a cui si appendeva anche un nastrino nero in segno di lutto. C’era pure chi non avendolo alla parete, ne allestiva uno per l’occasione; sistemandolo sopra il comò o sulla colonnetta della camera da letto. Qui, insieme a qualche immaginetta sacra, venivano radunate le foto di tutti i familiari defunti davanti alle quali, per tutto il periodo della novena dei morti, rimaneva sempre accesa “a stiarina”.
Ricordo di una anziana donna del mio quartiere a cui erano morti il marito ed una giovane figlia, che lo preparava sul davanzale interno dell’unica finestrella del suo angusto basso. Simbolo immancabile di questi allestimenti temporanei era il rametto di rosmarino; pianta quasi magica e da sempre associata al buon ricordo ed alla immortalità dell’anima. Ogni mattina tutta la famiglia alzandosi si soffermava davanti all’artaru per rendere omaggio e murticeddi con il semplice segno della croce od una breve preghiera; e c’era pure chi, insieme ai parenti più stretti, durante la giornata vi si sedeva davanti per recitare il Santo Rosario.
Questi allestimenti, almeno per quanto riguarda l’aspetto legato alle immagini sacre, ci riportano anche ai tempi della antica Roma dove ogni casa aveva il suo “Lararium”; che era proprio una edicoletta riservata al culto domestico. Sono vecchie tradizioni pressoché dimenticate e legate a tempi in cui si era poveri di denaro ma ricchi di valori; quei valori fondati sul lavoro, sulla famiglia, sulla religiosità, e sul pietoso ricordo dei defunti, che la società moderna sta purtroppo mettendo a dura prova.