“Chiamaiu a l’orbu pi darimi aiutu, grapiu l’occhi e mi fici scantari”! Chissà quante volte vi sarà capitato di sentire ripetere questa frase; oppure, dopo aver preso un improvviso spavento, di esclamare voi stessi: “Bedda matri mi scantaiu”. E che dire poi quando, qualcuno che credevi stupido, riesce a fare qualcosa che pensavi non fosse in grado di fare e te ne esci con: “Tà scantari di chiddi babbi”!
Sono modi di dire siciliani ancora oggi molto usati, ed in cui il verbo principale è proprio “scantari” ovvero farsi prendere dalla paura. Ma vi siete mai chiesti da dove possa derivare questa parola? Ebbene è arrivato ad una soluzione attendibile lo studioso di lingue indo-europee Enrico Caltagirone; il quale ci è venuto in aiuto facendoci sapere che per comprenderne il significato bisogna risalire addirittura ad una antica lingua indoeuropea ovvero al sanscrito; e più precisamente alla radice “scand” che in quella lingua sta a significare proprio avere paura.
E quindi dopo aver conosciuto la probabile origine di “scantari” eccovi pure questi versi dispettosi che un uomo rivolge ad una donna, ed in cui è contenuta proprio questa parola.
“Taliannuti ‘ntà ‘mpigna
tu giuru mi scantaiu,
ca tempu di vidiriti
e lestu m’appagnaiu;
si veru strafalària
cu la funcia di vastedda
ca misa ‘mpettu a tia
puru a scimia pari bedda!”