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Termini Imerese: Perché il Fiume San Leonardo si chiama così? – di Nando Cimino

In tempi ben più antichi, esso ebbe a chiamarsi Fiume di Vicari e successivamente anche Fiume delle Terme o di Termini

Nei pressi di Termini Imerese scorrevano anticamente tanti corsi d’acqua. Alcuni sono poco noti, anche perché scomparsi; tra questi c’era il torrente Concerie e quello popolarmente detto “da lavata a lana”. Più conosciuti sono invece il Fiume Torto ad est della città ed il Fiume Imera inteso “u ciumi ranni”; poi il torrente Barratina che sfocia a pochi passi dal nostro porto, ed ovviamente, pur se ormai “prigioniero” della diga Rosamarina, il San Leonardo.

Ed è proprio di quest’ultimo che voglio parlarvi per narrarvi del perché il fiume si chiami così. In realtà, ed in tempi ben più antichi, esso ebbe a chiamarsi Fiume di Vicari e successivamente anche Fiume delle Terme o di Termini. Prese il nome di San Leonardo grazie alla presenza di una antica chiesa oggi non più esistente e che, da quel che se ne sa, sorgeva proprio nei pressi delle sue sponde; giusto in quella zona, detta di Piano Marini, dove si dice abitasse una piccola comunità di contadini.

Pare che la chiesa fu eretta nel 1557; questo è almeno quanto riporta in un suo scritto Castrenze A. Rinella il quale cita a sua volta un atto del notaio Giò Tom…di Ocellis che reca la data del 27 Aprile del 1557. Ma perché la chiesa e quindi successivamente anche il fiume, fu intitolata proprio a questo santo? E’ assai probabile che ciò fu dovuto al fatto che Leonardo di Noblac, questo il vero nome del santo, era ed è ancora oggi invocato a protezione degli agricoltori e del bestiame; e come ben saprete, fino ad un non lontano passato, l’agricoltura e la pastorizia erano tra le principali attività economiche della nostra città.

Ancora oggi a Termini, tante vecchie famiglie contadine si tramandano il nome Leonardo; e la chiesa lo ricorda il 6 Novembre giorno della sua morte. A Termini se ne ricorda anche una antica invocazione che faceva pressappoco così: “San Liunardu cu lu vostru vastuni prutiggiti li campagni e li bboni viddani, ca cu firi preinu sempri a tia, a nnomu di Gesù Giuseppi e Maria”. Purtroppo non sempre le preghiere giungevano a buon fine; e negli inverni particolarmente piovosi, il fiume spesso straripava facendo danni incalcolabili.

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