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Termini Imerese: Le strade che raccontano storie – di Nando Cimino

A Termini Imerese abbiamo una stradina che si chiama Vico Stenditore e che deve il suo nome proprio al fatto che qui, anticamente, vi fosse una piccola bottega dove venivano realizzati “i stinnitura”

Foto condivisa da Fabio Chiaramonte

In tempo di vendemmia il suo lavoro andava veramente a gonfie vele; e lui, quel povero artigiano, era veramente contento di poter guadagnare qualcosa per riuscire a sfamare la famiglia. Non era un falegname ma lavorava con il legno; e la sua era una produzione del tutto particolare. Il mio è fin qui un racconto di immaginazione; perché questo artigiano, che si dice qui abitasse, è ormai scomparso dai ricordi popolari. E’ però ancora ben presente nella nostra toponomastica il riferimento alla sua attività; anche se pure quella non più praticata.

A Termini Imerese infatti abbiamo una stradina che si chiama Vico Stenditore e che deve il suo nome proprio al fatto che qui, anticamente, vi fosse una piccola bottega dove venivano realizzati “i stinnitura”. I stinnitura erano in genere di due tipi; ovvero quello a tavola piena che veniva utilizzato per asciugare il pomodoro o fare “u strattu”, e poi quelli a telaio con in mezzo un intreccio di canne, e che tanti contadini usavano nelle campagne per asciugare l’uva e farne a passulina. Era in questo caso un’uva particolare con i chicchi piccoli; uva originaria della Grecia e della Turchia, e per questo conosciuta anche con il nome di sultanina.

I contadini termitani la coltivavano proprio per questo scopo; e, con l’avvicinarsi del Natale, ne facevano largo uso anche per la preparazione dei cucciddata. Ma, cosa che forse non tutti sanno, i nostri antenati ne consumavano anche come fosse medicina; infatti l’uva appassita, per il suo alto contenuto di potassio serviva, a loro dire, per regolare la pressione sanguigna. Di certo c’è che avendo anche tante calorie, nei rigidi inverni di una volta, molti viddani ne facevano largo uso pure come spuntino, allorché si trovavano a dover affrontare dure giornate di lavoro “all’acqua e o ventu”.

Vale la pena annotare pure che il Vico Stenditore esisteva già nel primo e più completo stradario cittadino messo a punto nel 1878 dalla nostra amministrazione comunale allora guidata dal Sindaco Lo Faso Cav. Mariano. La via veniva segnalata prossima al Vico Sorgive e pure al Vico dei Bagni Comuni oggi non più esistente. Quindi se vi trovate a passare da quelle parti, ricordatevi anche di queste storie. A proposito: “Sapete dov’è Vico Stenditore”!?

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