Termini Imerese: Piogge allagamenti e frane – di Nando Cimino
Problematiche antiche di non facile soluzione che anche in un lontano passato hanno interessato la nostra città
Le piogge di questi giorni di autunno riportano alla memoria vecchie storie della nostra città il cui assetto urbano, proprio per la morfologia del suo territorio, è stato sempre particolarmente difficile. Problematiche antiche di non facile soluzione che anche in un lontano passato hanno interessato principalmente la parte bassa della città; ma che hanno visto protagonisti in negativo anche quartieri come Porta Baddoma o, come in questo caso, quello di San Carlo.
Ecco per esempio cosa troviamo in un documento comunale che reca la data del 27 Maggio 1842 e che ci testimonia di un forte uragano che si era abbattuto sulla nostra città distruggendo la via Errante e danneggiando gravemente anche alcune case. Nel documento di cui riporto alcune parti così è scritto:
“….Noi Mariano La Mantia Sindaco del comune di Termini alle ore undici e mezza nella casa di nostra abitazione siamo stati avvertiti d’essersi rovinata la strada Errante per la abbondante acqua della notte scorsa e che le case collaterali alla detta strada si trovavano in grave pericolo di cadere. Avuta una tale notizia ci siamo immediatamente recati nella detta strada Errante ed abbiamo con dispiacere osservato che il terribile uragano della scorsa notte avea intieramente rovinato la strada….”
Strada distrutta quindi e case in pericolo di crollo. E da quel che si evince dal documento, a farne le spese furono le abitazioni di tali: “Canonico Don Giuseppe Ciofalo, del Sacerdote Don Francesco Coppola, di Don Giovanni Battista Oddo, di Don Salvatore Coppola, di Don Francesco Calabrò, di Don Ignazio Battaglia, di Don Agostino Ciofalo, di Don Giuseppe Salemi, di Donna Carmela Barranti e del Maestro Biaggio Sgarlata”.
Ben dieci case quindi, i cui proprietari, evidentemente ritenendo il Comune in qualche maniera responsabile dei danni, fecero ricorso sperando in un risarcimento.
