Termini Imerese: A Maronna di Porta Palermu
Il 31 Maggio del 1983, su richiesta dell'allora Parroco Don Francesco Anfuso, il Cardinale Pappalardo autorizzava la “nascita” della attuale Confraternita
Fra le tre Immacolate che si festeggiano nella nostra città quella di Porta Palermo è sicuramente la più “giovane”; ed un primo documento storico ci riporta al 1894 anno in cui si parla di un Comitato che ogni anno si riuniva e raccoglieva fondi per le celebrazioni liturgiche e la processione.
Come si evince da quel documento alla raccolta davano il loro contributo non solo tanti privati cittadini ma anche i giardinieri, buona parte dei quali coltivavano le fertili terre della vicina piana del San Leonardo. Tra i sostenitori c’erano pure la banca Euracea e, per come si racconta, anche la Baronessa Inguaggiato che era particolarmente devota alla Madonna; e li, proprio a pochi passi, c’è ancora oggi il Palazzo Inguaggiato che ospitò anche Giuseppe Garibaldi.
I lavori per la costruzione della cappella iniziarono nel mese di Ottobre del 1893 e furono completati dopo poco più di un anno. Presidente del comitato era allora un contadino del posto, tale Francesco Badalì; il cui nome è riportato in una lettera di affidamento per alcuni lavori in marmo commissionati alla ditta Felice Avella il 5 Giugno del 1909. Dal 1966 l’Immacolata di Porta Palermo ha trovato “casa” nella Parrocchia di Sant’Antonio; ma anticamente il Novenario si svolgeva nella Chiesa di Maria SS. della Misericordia oggi annessa al civico museo ed in seguito pure nella Chiesa del Monte.
Nell’Ottavario successivo il Simulacro veniva invece portato a Termini Bassa nella Chiesa dell’Itria in via Felice Cavallotti; dove nei primi anni del novecento accadde un triste episodio che viene così ricordato. Nottetempo mentre la Sacra Immagine sostava in quella chiesa, ignoti malfattori si introdussero all’interno rubando tutto l’oro. Ma venuti a conoscenza del grave fatto tanti termitani mossi a pietà, durante la processione di ritorno si spogliarono degli oggetti d’oro e d’argento che avevano indosso e li donarono alla Madonna la cui statua, prima di rientrare in chiesa, ne fu nuovamente ricoperta.
Ma la festa della Madonna di Porta Palermo nonostante sia la più “giovane” ha al suo attivo un curioso primato; sono infatti ben tre le sacre immagini che nel corso della sua storia sono state utilizzate per la processione. La prima è in tela su supporto in legno e fu realizzata dal termitano Antonio Indovina e dipinta dal pittore Cosimo Cannata; ed è quella oggi esposta nella cappella. La seconda in cartapesta fu invece realizzata intorno agli anni venti a Lecce nella bottega d’arte del Cav. Caretta; ed infine la terza in legno che fu commissionata nel 1974 alla ditta Berger in Lombardia. Quest’ultima, voluta dal Parroco di allora Don Giovanni Liotta, fu poco gradita ai Confrati i quali dopo qualche decennio preferirono riportare in uso la precedente statua di cartapesta del Caretta peraltro ritenuta miracolosa.
A partire dal 1907 e per alcuni anni, una deputazione formata da sole donne si prese cura di organizzare nella stessa Cappella di Porta Palermo una bella festa che, in onore di Maria SS. si svolgeva il 2 di Luglio. Il 31 Maggio del 1983 infine, su richiesta dell’allora Parroco Don Francesco Anfuso, il Cardinale Pappalardo autorizzava la “nascita” della attuale Confraternita.
(Nella foto la statua dell’Immacolata di Porta Palermo prima che il Parroco Liotta ne facesse togliere gli ex voto)