Termini Imerese: A Maronna ‘ntò purtusu – di Nando Cimino
In un grosso buco, nel muro di una casa, qualcuno aveva pensato bene di sistemare una piccola statuetta della Madonna con il Bambinello
Incontrandomi nel passare, e forse perché si era accorta che avevo fra le mani una macchina fotografica, una anziana donna del posto mi disse: “A vitti a Maronna ‘ntò purtusu”!? Non sapevo di cosa stesse parlando; ma fu lei stessa ad indicarmi un grosso buco nel muro di una casa, dove qualcuno aveva pensato bene di sistemare una piccola statuetta della Madonna con il Bambinello.
Ed a quanto pare è ormai così che nel vicinato viene popolarmente chiamata questa cappelletta; che in realtà una vera edicola non è, ma che è sicuramente molto suggestiva ed originale. Siamo in via Coppola nella parte mediana della nostra città e giusto accanto alla chiesetta del SS. Crocifisso dei Pirreri; una zona molto caratteristica prima che anche qui, un indecoroso palazzaccio, ne ostruisse la bella prospettiva. Si tramanda che in questa zona, in tempi lontani, vi fosse una cava di pietra, appunto una pirrera; dove, leggenda vuole, venne rinvenuto un antico e miracoloso Crocifisso originariamente detto del “Fervore”.
In questa chiesa piccola, ma oggi ben tenuta da un gruppo di ferventi devoti, il 10 Aprile del 1887 è annotata la visita del Cardinale Michelangelo Celesia che concesse cinquanta giorni di indulgenze a chi passandovi recitava un Padre Nostro davanti alla immagine del Crocifisso. Come nota linguistica aggiungiamo che “pirrera” è parola siciliana che in talune zone è detta pure “pitrera”; che significa luogo in cui sono presenti molte pietre. La parola pirrera a sua volta pare derivi da un vocabolo dialettale francese di ugual significato che è “pièrriere”.
Se vi trovate quindi dalle parti di via Coppola fermatevi pure per una preghiera al “Crucifisseddu di Pirreri” ed anche alla “Maronna ‘ntò purtusu”.