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Targa Florio….Le storie che non conosciamo – di Nando Cimino

Nei primi anni, la Targa Florio stabilì il suo quartier generale a Termini Imerese al Grand Hotel delle Terme da poco costruito

Immagine presa dal Web

E’ risaputo che, almeno nei primi anni, la Targa Florio stabilì il suo quartier generale a Termini Imerese dove al Grand Hotel delle Terme da poco costruito alloggiavano ospiti, organizzatori e pure piloti, alcuni dei quali provenienti dall’estero. Fin qui la storia nota a tutti o quasi.

Ma c’è una parte di storia minore che, al contrario, vi sarà probabilmente del tutto sconosciuta. Per esempio vi siete mai chiesti quale fosse il rapporto che Don Vincenzo Florio, patron della gara, intratteneva con il comune che allora gestiva direttamente il Grand Hotel? – Ebbene ho trovato risposta in alcuni vecchi documenti che ci testimoniano del fatto che, Don Vincenzo Florio era uso affittare per un mese la intera struttura ivi compresi i servizi; ed in particolare che nell’anno 1907 la disponibilità dell’intero stabilimento gli venne a costare 5.500 lire.

Ma ancora in altre pagine del polveroso registro è pure riportato che per l’anno successivo ovvero nel 1908 lo stesso Florio, ritenendo eccessiva la spesa del precedente anno, non intendeva impegnare una cifra superiore a 3.000 lire. Fin qui nulla di strano direte. Ma leggete qui di seguito cosa è testualmente riportato in un registro delle delibere comunali del 15 Settembre 1908….

“….Considerato che vane sono risultate le richieste di pagamento della somma, malgrado siagli stata rimessa sotto plico raccomandato la fattura ed anzi essendosi emesso dal cassiere dello stabilimento a carico di lui un assegno bancario mandato per l’incasso a mezzo del Banco di Sicilia, il Cav. Florio fece rispondere: “NON SI PAGA”.

In pratica Vincenzo Florio si era rifiutato di pagare al cassiere del Grand Hotel, funzione che era allora ricoperta dall’ispettore dei bagni signor Giuseppe Patiri, il conto dell’affitto della struttura per la corsa automobilistica del 1908 ed il cui importo era stato pattuito in lire 4.400.

Roba da non crederci mi vien da dire ma: “Carta canta”. Infatti l’allora Sindaco Cav. Avv. Sebastiano de Luca con il voto unanime della Giunta, si vide costretto a citare in giudizio il Cav. Vincenzo Florio di Ignazio per il recupero di quanto dovuto. Non so dirvi l’esito del contenzioso; ma di certo si trattò di una doppia beffa per il comune di Termini Imerese che quell’anno aveva pure contribuito alla organizzazione della prestigiosa gara donando come premio un orologio d’oro del valore di 220 lire.

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